Viaggio sulle tracce degli antenati del direttore d’orchestra italiano più famoso al mondo!
In questo articolo voglio parlarvi delle origini familiari e degli antenati in linea paterna di uno degli italiani più conosciuti al mondo: il maestro Riccardo Muti. Tramite i documenti storici dell’epoca ho ricostruito il suo albero genealogico sino agli inizi del Settecento!
Riccardo Muti nasce a Napoli il 28 luglio 1941, ma la sua famiglia è partenopea… parte no! Originaria di Napoli infatti era sua madre Gilda Peli Sellitto, che aveva sposato il medico molfettese Domenico Muti. Ed è proprio a Molfetta che i Muti vivono e dove cresce il piccolo Riccardo con i suoi quattro fratelli (i maggiori, un medico e un laureato in economia, e due gemelli ingegneri, più piccoli di lui). Ma allora come mai quella nascita a Napoli? L’aneddoto è curioso, e lo ha raccontato in diverse occasioni il Maestro:
Sono nato a Napoli, nonostante mio padre Domenico fosse medico in Puglia, perché mia madre andava assai orgogliosa della sua città e decise, tutte le volte che noi cinque fratelli stavamo per nascere, di prendere il treno, andar lì, partorire e solo quando avevamo qualche giorno riportarci a Molfetta.
Appena noi figli raggiungemmo l’età della ragione la trovammo tutti una decisione curiosa: come mai si sottoponeva a un viaggio che, almeno nel mio caso trattandosi del secondo anno di guerra, era lungo, faticoso e persino pericoloso? Glielo domandammo, e lei rispose – senza sapere che almeno uno di noi avrebbe fatto una vita da giramondo in gran parte fuori i confini d’Italia – con una frase cui allora non facemmo caso ma che adesso non può non apparirmi profetica:
«Se un giorno andrete in giro per il mondo e finirete, che so io, in America, quando vi chiederanno dove siete nati e risponderete “A Napoli” vi rispetteranno»; pronunciò il verbo aggiungendo alla s una c come sanno fare solo i napoletani. «Se invece diceste “A Molfetta”, dovreste perdere un po’ di tempo a spiegare dov’è.»
“La mia infanzia a Molfetta”, un intervento di R. Muti sul Corriere del Mezzogiorno (novembre 2010)
Che dire… Napoli è Napoli e la signora Gilda sapeva quel che faceva! Tuttavia il Maestro Muti è molfettese per parte di padre, ed a Molfetta ha vissuto i primi sedici anni della sua vita, prima di trasferirsi nuovamente a Napoli per perfezionare gli studi. Ma quali sono le origini della famiglia Muti?

Il papà: Domenico Muti (1907-1992)
Domenico Muti nasce il mercoledì 7 agosto 1907 a Molfetta, storico centro costiero della Terra di Bari, figlio di Donato Muti, maestro elementare di 22 anni, e Vittoria Andriani, casalinga, nella loro casa in vico 5° Crocifisso al numero 18. Si tratta della casa della famiglia Muti da diversi anni, visto che sempre lì era nato anche il padre di Domenico nel 1885.
Domenico è il primo figlio della coppia, ed eredita come da tradizione il nome del nonno paterno, deceduto diversi anni prima.

Domenico Muti diventa un medico affermato a Molfetta. A 28 anni, il giovedì 15 agosto 1935, sposa a Napoli Gilda Peli Sellitto, da cui ha cinque figli maschi (Riccardo è il terzo). Dai Muti la musica è di casa, e papà Domenico vuole che ognuno dei suoi figli sappia suonare almeno uno strumento musicale: a Riccardo tocca il violino, che prende in mano per la prima volta a sette anni. Papà Domenico deve essere stato particolarmente orgoglioso di quel figlio che subito si distingue per le sue doti artistiche. Già nel 1952 troviamo traccia nei giornali del piccolo Riccardo, musicista undicenne in erba, che si esibisce con successo in una manifestazione pubblica a Molfetta.

Domenico Muti muore a Napoli il martedì primo settembre 1992 all’età di 85 anni.
Il nonno: Donato Muti (1885-1982)
Donato Muti nasce a Molfetta la domenica 11 gennaio 1885, nella casa dei suoi genitori Domenico Muti e Beatrice Modugno, in vico 5° Crocifisso al numero 18 (in questa casa vivrà Donato anche dopo essersi sposato nel 1906). Suo padre Domenico era un contadino di 63 anni che – dopo aver perso la prima moglie – si era risposato solo l’anno prima con la madre di Donato, Beatrice Modugno, appena ventisettenne all’epoca. Donato eredita il nome da suo nonno paterno Donato Muti, morto nel lontano 1833. E’ lecito supporre che suo padre Domenico avesse avuto altri figli maschi dal primo matrimonio e li avesse chiamati Donato in onore del padre, ma che siano morti prematuramente.
Donato resta quasi subito orfano di padre: infatti suo padre Domenico muore nel maggio di quello stesso 1885, quando il piccolo Donato aveva solo quattro mesi.

Sappiamo che nonno Donato diventa maestro elementare in quel di Molfetta. All’età di soli 21 anni, il giovedì 25 ottobre 1906 Donato sposa Vittoria Andriani, casalinga molfettese di cinque anni più grande. I due vivono ancora nella casa in vico 5° Crocifisso al numero 18, dove Donato era nato nel 1885 e dove nel 1907 nasce suo figlio Domenico, il padre del Maestro.
Nel 1960 Vittoria muore e Donato resta vedovo all’età di 75 anni. Abbastanza direte per una vecchiaia tranquilla… e invece no! La vita riserva sempre soprese e ripartenze, a qualunque età, e così il sabato 21 ottobre 1961 nonno Donato, 76 anni, sposa a Molfetta in seconde nozze Ignazia Farinola. Suo nipote Riccardo aveva 20 anni al momento, chissà che non abbia suonato la marcia nuziale in chiesa per il nonno!
Nonno Donato muore a Molfetta il giovedì 11 gennaio 1982, alla veneranda età di 97 anni. Viveva ancora in vico Quinto Crocifisso, probabilmente nella stessa casa in cui era nato quasi un secolo prima!

Il bisnonno: Domenico Muti (1821-1885)
Domenico Muti nasce a Molfetta il mercoledì 11 aprile 1821, nella casa dei suoi genitori Donato, contadino di 35 anni circa, e Maria Nicola Damiano, sita in strada San Vito. Lo stesso giorno Domenico viene battezzato presso la chiesa di San Gennaro. Eredita molto probabilmente il nome da uno zio paterno, fratello maggiore di suo padre.
Da notare come bisnonno Domenico viene registrato all’anagrafe con la forma arcaica del cognome Del Muto, in seguito diventato Muto (forma prevalente in quei primi decenni dell’Ottocento) per poi trasformarsi nell’odierno Muti. Ma come sappiamo bene all’epoca i cognomi era “ballerini”…a dir poco!

Venerdì 11 aprile 1845 bisnonno Domenico sposa in prime nozze Cecilia Cappelluti, presso la chiesa di San Gennaro a Molfetta. Non sappiamo se la coppia ha figli, ma possiamo ipotizzare di sì. Domenico è un contadino e non firma il suo atto di matrimonio, poichè illetterato.
Nel novembre del 1883 muore Cecilia e Domenico resta vedovo all’età di 62 anni. Ma dopo poco più di tre mesi, il giovedì 13 marzo 1884 bisnonno Domenico si sposa nuovamente (viene chiamato Muto in questo atto), celebrando le seconde nozze con Beatrice Modugno, più giovane di lui di ben 36 anni!
Come abbiamo visto Beatrice è la bisnonna del Maestro: difatti nel gennaio del 1885 nasce il primo ed unico figlio della coppia, nonno Donato Muti. Domenico non potrà godersi questo figlio: muore infatti il sabato 16 maggio 1885, nella famosa casa in vico 5° Crocifisso al numero 18. Aveva 64 anni.

Il trisnonno: Donato Muti (1787 c. – 1833)
La ricostruzione dell’albero genealogico patrilineare della famiglia Muti chi ha portato al trisnonno di Riccardo, Donato Muti. Siamo arrivati al Settecento e le informazioni iniziano ad essere scarse.
Sappiamo che trisnonno Donato nasce a Molfetta intorno al 1787, figlio di Vito Muti e Maria Giuseppa Del Rosso. Donato eredita il nome dal nonno materno Donato Del Rosso. Intorno al 1809 trisnonno Donato sposa Maria Nicola Damiani, da cui avrà diversi figli.
Donato Muti muore a Molfetta il venerdì 14 giugno 1833, nella sua casa in strada Purgatorio. E’ un contadino ed ha 46 anni circa (nell’atto viene detto 42, ma le età indicate negli atti di morte erano spesso imprecise. Lascia diversi figli, tra cui il dodicenne Domenico Muti, bisnonno di Riccardo.

Gli antenati lontani: il quadrisavolo Vito (1741 c.) e il quinquisavolo Domenico (1708 c.)
Siamo giunti alla fine della nostra ricerca, che sin qui si basa solo sugli atti dello stato civile, a partire dal 1809. Del quadrisavolo Vito, citato nell’atto di morte del figlio Donato del 1833, sappiamo poco. Era sicuramente morto prima del 1811, mentre sua moglie Maria Giuseppa Del Rosso morirà solo nel 1832, a ben 95 anni. Avevano avuto diversi figli, di cui conosciamo per certo Pasqua, Domenico, Donato (trisnonno di Riccardo) e Angela.
Studiando il catasto onciario di Molfetta, censimento generale della popolazione del Regno di Napoli datato 1752 circa, sappiamo che nella Molfetta di metà Settecento esistevano pochissimi nuclei familiari Muto o Del Muto (meno di 5 sono riportati nel catasto). Tra questi salta al nostro occhio quello guidato da Domenico Muto, bracciale di 44 anni, che vive con la moglie Pasqua Piccininno e i figli, tra cui il primogenito Vito di 11 anni. Domenico possiede alcune vigne nell’agro di Molfetta.
La nostra ipotesi è che si tratti del quadrisavolo Vito (i cui figli maggiori si chiameranno Pasqua e Domenico, proprio come i genitori di questo), e quindi questo Domenico Muto nato nei primi anni del ‘700 sarebbe il quinquisavolo di Riccardo. Per confermare questa teoria non ci resta che recarci presso l’archivio diocesano di Molfetta, dove sono conservati i registri dei battesimi, dei matrimoni e delle sepolture, cosa che contiamo di fare appena l’archivio sarà nuovamente aperto al pubblico. Vi terremo aggiornati…


Anche tu vorresti ricostruire la storia della tua famiglia? Scopri come:
Fonti:
– Atto di nascita di Domenico Muti (1907). FamilySearch, Stato civile di Molfetta, Nati, 1907, atto 1079
– Prima esibizione di Riccardo Muti a soli 11 anni. Archivio storico della Gazzetta del Mezzogiorno, edizione del 19 maggio 1952, p. 6
– Atto di nascita di Donato Muti (1885). Antenati, Stato civile di Molfetta, Nati, 1885, atto 77
– Necrologio di Donato Muti. Archivio storico della Gazzetta del Mezzogiorno, Gazzetta del Mezzogiorno, edizione del 12 gennaio 1982, p. 8
– Atto di nascita di Domenico Del Muto (1821). Antenati, Stato civile di Molfetta, Nati, 1821, atto 233
– Atto di morte di Domenico Muti (1885). Antenati, Stato civile di Molfetta, Morti, 1885, atto 302
– Atto di morte di Donato Muti (1833). Antenati, Stato civile di Molfetta, Morti, 1833, atto 232
– Catasto onciario di Domenico Muti e Pasqua Piccininno (1752 circa). Archivio di Stato di Bari, Catasto onciario di Molfetta
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