Decaro o De Caro? Gli antenati del sindaco di Bari (parte prima)

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Tra torri di avvistamento, conventi e l’ultima epidemia di peste europea: un viaggio nel tempo sino alle origini della famiglia del primo cittadino di Bari



PARTE PRIMA



Il sindaco di Bari si chiama Decaro o De Caro? La vexata quaestio, seconda solo al dibattito della zucchina nella tiella di patate riso e cozze, si ripropone ogni qualvolta un cittadino barese invoca, gastemandolo o bene-dicendolo, il proprio sindaco.

Ribadiamolo una volta per tutte, il sindaco di Bari si chiama Antonio Decaro, Decaro tuttattaccato.

Ma è sempre stato così? Oppure il cognome è cambiato nel corso degli anni e delle generazioni? Non sarebbe certo il primo caso di trasformazione di un cognome, anzi!

De/Di, attaccato/staccato, plurale/singolare, i nostri cognomi sono parole “vive”, soggette a modifiche e cambiamenti nel corso degli anni e delle generazioni.

Per scoprirlo non ci resta che iniziare un piccolo viaggio nel tempo sulle tracce degli antenati di Antonio Decaro.


Il sindaco di Bari riflette pensieroso: “Mi chiamo Decaro o De Caro”?



Nojano o barese? Torreamarese!


Antonio Decaro nasce a Bari il 17 luglio 1970 (un mese dopo Italia-Germania 4 a 3), primogenito di Giovanni Decaro e Isabella Cinquepalmi (seguirà il fratello Nicola nel 1973). Suo padre Giovanni è un sindacalista delle ferrovie ed esponente di primo piano del partito socialista (è stato assessore del comune di Bari).

Antonio cresce in località Torre a Mare, dove ancora oggi risiede con la sua famiglia. Estrema propaggine costiera a sud di Bari, l’ex frazione di Torre a Mare era anticamente un piccolo villaggio di pescatori chiamato Torre Pelosa, dal nome della torre di avvistamento ancora oggi visibile nella piazzetta principale. Sino al gennaio del 1934 Torre Pelosa faceva parte del territorio comunale di Noicattaro, l’antica Noja, di cui era la “marina”. In quello stesso anno i nonni paterni di Antonio si sposano e vanno a vivere lì.


Vista del porticciolo di Torre a mare. Sullo sfondo l’antica torre di avvistamento (via Baritantotempofa)




Il nonno: Antonio per caso


Come per Torre Pelosa, l’antica marina nojana ceduta (scippata?) a Bari nel 1934, anche la storia dei Decaro è strettamente legata a quella di Noicattaro, comune di 26.000 abitanti alle porte del capoluogo pugliese.

A Noicattaro nasce il venerdì 19 febbraio 1892 nonno Antonio Decarotuttattaccato questa volta. Il parto avviene in casa, come d’uso all’epoca, nell’abitazione dei genitori Giuseppe e Angela Didonna, in via Carmine 160.

La strada prende il nome dalla vicina chiesa dedicata a Santa Maria del Carmine, un tempo convento situato al di fuori delle antiche mure urbane.


La chiesa di Santa Maria del Carmine a Noicattaro


Anche nonno Antonio si chiama come il proprio nonno paterno ( Antonio Decaro, 1797 circa – 1870), morto già da parecchi anni.

La scelta dei nomi da dare ai bambini seguiva uno schema preciso, almeno nel sud Italia: il primogenito ereditava il nome dal nonno paterno, il secondo dal nonno materno, il terzo si chiamava come lo zio paterno più grande, il quarto come lo zio materno e così via. Le stesse regole valevano per le figlie femmine, che prendevano i nomi di nonne e zie.

All’epoca la mortalità infantile era drammaticamente alta: che succedeva quando un figlio moriva in tenera età?

Il più delle volte il nome di un bambino morto prematuramente veniva ereditato dal primo figlio nato in seguito. Ci troviamo spesso di fronte a casi in cui il nome del nonno paterno è portato non dal fratello più grande (tra quelli sopravvissuti), ma da un figlio cadetto. E’ il caso di nonno Antonio: nato ben dodici anni dopo il matrimonio dei genitori, eredita il nome da un fratello morto prima della sua nascita.


1892 – Atto di nascita di Antonio Decaro, nonno del sindaco di Bari


Il 7 aprile del 1934 a Noicattaro nonno Antonio sposa Maria Lasorella (Noicattaro 1910 – Torre a Mare, Bari 1999), figlia di Cesare Lasorella, contadino, e Giulia Cinquepalmi, casalinga. Al momento del matrimonio Antonio ha 42 anni, Maria 24. Vanno a vivere a Torre a Mare, luogo di origine di Maria. Dalla loro unione nascono quattro figli: Angela, Giuseppe, Cesare ed infine Giovanni, il padre del sindaco (che eredita il nome da uno zio paterno).

Nonno Antonio muore a Torre a Mare nel settembre del 1981 a 89 anni. Le esequie vengono celebrate nella locale chiesa di San Nicola, come testimonia il necrologio pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno, in cui appare il cognome “staccato”.


1981 – Necrologio di nonno Antonio Decaro. Notiamo il cognome “staccato”



Il bisnonno: Giuseppe Michele, il colono


Eccoci arrivati al bisnonno del sindaco: Giuseppe Michele Decaro nasce il giovedì 29 settembre 1842 a Noja (chiamata Noicattaro dal 1863), piccolo centro agricolo della Terra di Bari, provincia del Regno delle Due Sicilie. Giuseppe nasce in casa dei suoi genitori Antonio Decaro (tuttattaccato!) e Anna Santa Discipio, in strada Carmine.

Si tratta della stessa strada in cui nascerà ben 50 anni dopo suo figlio Antonio (nonno del sindaco), e chissà magari l’abitazione è la stessa!


1842 – Atto di nascita di Giuseppe Michele Decaro, bisnonno del sindaco di Bari, figlio di Antonio e di Anna Santa Discipio


Il 5 luglio 1880 bisnonno Giuseppe sposa Angela Didonna (Noja 1856 – ?), figlia di Giovanni, contadino, e Rosa Sacco, filatrice. Al momento del matrimonio Giuseppe ha quindi 33 anni, è un colono, mentre Angela ne ha 24. Sono entrambi analfabeti, come la stragrande maggioranza della popolazione all’epoca.


1880 – Atto di matrimonio di Giuseppe Michele Decaro e Angela Didonna, bisnonni


Che vuol dire che il bisnonno del sindaco era un colono? Il più delle volte il termine colono è utilizzo come sinonimo di mezzadro, ovvero quel particolare lavoratore agricolo che divideva a metà col proprietario i prodotti e gli utili dei terreni su cui lavorava. Si tratta dunque di una via di mezzo tra un possidente e un semplice bracciale.

Bisnonno Giuseppe muore il 6 marzo 1924, nella sua abitazione in via Console Positano 18 a Noicattaro. Ha 81 anni.


1924 – Atto di morte di Giuseppe Michele Decaro, bisnonno



Il trisnonno: Antonio, “a Cellamare ho conosciuto”


Siamo giunti alla fine del Settecento, periodo cruciale anche in Italia, tra le conseguenze della Rivoluzione francese e le conquiste napoleoniche nella penisola.

Proprio in questi anni – intorno al 1797 – nasce a Noja Antonio Decaro, trisnonno del sindaco, figlio di Stefano, contadino, e di sua moglie Benedetta Buono.

Nel 1818 il ventunenne Antonio sposa a Noja Pasqua Lattanzio, da cui ha diversi figli. Il matrimonio si interrompe tragicamente con la morte prematura di Pasqua (a quell’epoca si moriva spesso durante il parto).

Poco dopo la morte della prima moglie, il trentasettenne Antonio si sposa nuovamente con Anna Santa Discipio, filandaia di 23 anni. Il matrimonio viene celebrato il lunedì 8 settembre 1834 nella chiesa Santa Maria Annunziata di Cellamare, paese di origine della sposa, non lontano da Noicattaro.


La chiesa Santa Maria Annunziata di Cellamare: qui nel 1834 si sposano Antonio De Caro e Anna Santa Discipio, trisnonni del sindaco


Non sappiamo se Antonio a Cellamare ha conosciuto la giovane sposa e se – come nel caso dei celebri sposini pugliesi – tra i due vi sia stato “un fuoco, un fumo” a prima vista, quel che è certo è che la coppia si stabilisce a Noja, dove il trisnonno Antonio coltiva dei terreni. En passant, notiamo che nell’atto di matrimonio il cognome dello sposo è De Caro.

Infine trisnonno Antonio Decaro (di nuovo tuttattaccato!) muore all’età di 73 anni il mercoledì 2 marzo 1870, sempre a Noicattaro, oramai Regno d’Italia, in strada vico quarto Carmine 52. L’atto di morte registrato allo stato civile è molto interessante poichè, oltre al nome delle due mogli, riporta anche i nomi dei suoi figli ancora in vita: Stefano, Francesco, Marino e Benedetta avuti dal primo matrimonio, Vito, Michele, Giuseppe (il bisnonno), Filippo, Carmela, Nicola e Maria Luigia figli di secondo letto. Ben 11 figli! Senza contare quelli morti prematuramente…


1870 – Atto di morte di Antonio Decaro, trisnonno del sindaco di Bari



Nella prossima puntata…


La storia degli antenati del primo cittadino di Bari per ora si interrompe qui. Nella prossima puntata ci inoltreremo tra Settecento e primi anni dell’Ottocento, per incontrare gli altri antenati del sindaco Decaro.

Avremo ancora una volta delle storie interessanti da raccontare (le storie di tutte le nostre famiglie lo sono) e tra vigne, “bovi aratori” e l’ultima epidemia di peste in Europa, passando per il quadrisavolo Stefano arriveremo sino all’esavolo (!) di Antonio e finalmente proveremo a rispondere alla grande questione che sta a cuore a tutti: ma il sindaco di Bari si chiama Decaro o De Caro???

Quindi stay tuned …a presto!






Se anche tu sei curioso di saperne di più sulle origini della tua famiglia scopri come cliccando qui:






Fonti:
– Vista del porticciolo di Torre a Mare (via Baritantotempofa)
– Ampliamento della circoscrizione territoriale del comune di Bari. Legge n. 17 dell’11 gennaio 1934 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia n. 20 del 25 gennaio 1934)
– Necrologio di Antonio Decaro (1981). Archivio storico della Gazzetta del mezzogiorno, Gazzetta del Mezzogiorno, 4 settembre 1981 (on-line a pagamento)
– Atto di nascita di Antonio Decaro (1892). Stato civile di Noicattaro, Nati, 1892, atto 55
– Atto di nascita di Giuseppe Michele Decaro (1842). Stato civile di Noicattaro, Nati, 1842, atto 190
– Atto di matrimonio di Giuseppe Michele Decaro e Angela Didonna (1880). Stato civile di Noicattaro, Matrimoni, 1880, atto 23
– Atto di morte di Giuseppe Decaro (1924). Stato civile di Noicattaro, Morti, 1924, atto 54
– Atto di matrimonio di Antonio Decaro e Anna Santa Discipio (1834). Stato civile di Cellamare, matrimoni, 1834, atto 2
– Atto di morte di Antonio Decaro (1870). Stato civile di Noicattaro, Morti, 1870, atto 37




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