La sera del 2 dicembre 1943, 105 bombardieri Junkers Ju 88 tedeschi bombardarono le navi da trasporto alleate ancorate alla fonda del porto di Bari. L’attacco causò grosse perdite per gli alleati, che non subivano un’incursione aerea a sorpresa di tale efficacia a un proprio porto dall’attacco giapponese di Pearl Harbor, e rallentò l’avanzata alleata in Italia.
Il bombardamento del 1943 è inserito a pieno titolo tra le pagine più importanti della storia di Bari e più in generale del secondo conflitto bellico. Molto si è scritto e detto su questo avvenimento, anche grazie ai preziosi contributi di ricerca degli ultimi anni, soprattutto sull’affondamento della nave americana John Harvey e del suo carico di 1350 tonnellate di bombe all’iprite, una sostanza altamente tossica che provocò tante vittime collaterali nei giorni successivi.
Poco si sa ancora sul numero effettivi di vittime civili causate dal bombardamento e dagli effetti della dispersione dell’iprite in acqua e nell’aria. Alcune fonti parlano di circa 1000 vittime tra i civili: oltre ai tanti uomini impiegati nel porto, morirono centinaia di cittadini baresi. Ecco alcuni necrologi apparsi nei giorni successivi sulla Gazzetta del Mezzogiorno:
Ma per centinaia di altre vittime del bombardamento non apparvero necrologi sui giornali locali. Tra le altre, ricordiamo la storia di Paola Citarella, morta assieme ai suoi sette figli nella sua casa in Via Crisanzio, colpita da uno dei tanti ordigni sganciati dagli aerei tedeschi su tutta la città.

Nei giorni successivi al bombardamento, sui quotidiani locali non vi è alcun cenno ai fatti del 2 dicembre: la mannaia della censura di guerra è stata calata inesorabilmente.
Ritroviamo però alcuni riferimenti indiretti all’accaduto, come la visita del Re e del Principe, avvenuta il 3 dicembre, le consegne sull’oscuramento della città nelle ore notturne e i disservizi circa la distribuzione del gas causati dai danni sulla rete di distribuzione.
Sarebbe interessante proporre un lavoro di ricostruzione e memoria storica su quei fatti, al giorno d’oggi ancora molto parziale. Si dovrebbe ad esempio cercare di ricostruire un elenco accurato delle vittime civili di quel tragico evento. Si tratta di un tributo della memoria che è dovuto a quei morti innocenti.
***AGGIORNAMENTO 02/12/2019***
Il lunedì 2 dicembre 2019, in occasione del 76° anniversario del bombardamento, è stata inaugurata una mostra nella sede dell’Archivio di Stato di Bari, in via Pietro Oreste.
Tra gli altri documenti, è stato proposto un documento dattiloscritto intitolato Elenco morti, feriti e invalidi in seguito ad incursioni aeree nemiche dal 10.6.40 al 31.5.45, riportante l’elenco di 247 vittime civili del bombardamento del dicembre 1943, inclusi i luoghi in cui hanno perso la vita.
Inoltre è in preparazione una pubblicazione (data prevista di uscita gennaio 2020) dello storico e ricercatore Pasquale Trizio relativa ai disastri bellici che hanno colpito Bari durante la seconda guerra mondiale, in cui si potranno trovare maggiori informazioni sul bombardamento del 1943.

Fonti:
– Servizio della Rai sul bombardamento del porto di Bari, su Youtube
– Vari numeri della Gazzetta del Mezzogiorno successivi al 2 dicembre 1943
– Nicola Zuccaro, 2 dicembre 1943, il bombardamento dimenticato su Bari, articolo apparso su giornaledipuglia.com in data 02/12/2016
– Elenco morti, feriti e invalidi in seguito ad incursioni aeree nemiche dal 10.6.40 al 31.5.45, Archivio di Stato di Bari